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Articolo congiunto a firma di Luigi Mattiolo, Ambasciatore d’Italia a Berlino, e Viktor Elbling, Ambasciatore tedesco a Roma: “I 70 anni di Roma e Berlino, insieme per crescere” (Il Messaggero, 30.12.2020)

“L’unità dell’Europa era un sogno di pochi. È diventata la speranza per molti. Oggi è una necessità per tutti”. La visione che Konrad Adenauer aveva di un’Europa unita lo accomunava ad un altro grande statista, Alcide de Gasperi. Insieme a Robert Schumann, entrambi hanno portato avanti la fondazione della Comunità Europea con passione e lungimiranza politica. Il primo viaggio ufficiale all’estero da Cancelliere di Adenauer lo portò a Roma nel giugno 1951, cosa non affatto scontata dopo la guerra e le stragi nazi-fasciste perpetrate durante l’occupazione del 1943-45.

Oggi, a 70 anni di distanza dalla ripresa delle relazioni diplomatiche, siamo accomunati a tutti i livelli da valori e interessi condivisi vissuti. Siamo membri fondatori dell’Unione Europea, nel quadro del G7 e del G20 ci adoperiamo per soluzioni multilaterali alle sfide globali. Come partner in sede NATO siamo fautori di uno stretto vincolo transatlantico e della sicurezza collettiva.

Economicamente, Italia e Germania sono strettamente interdipendenti con un volume annuo di scambi commerciali di oltre 130 miliardi di euro. Non c‘è altro luogo al mondo in cui la Germania abbia più istituzioni culturali, alcune presenti da quasi 200 anni. Siamo uniti da legami sociali unici: nel corso dei decenni, più di 4 milioni cosiddetti Gastarbeiter (lavoratori ospiti) dall’Italia hanno dato un contributo decisivo alla ricostruzione e a una nuova cultura della convivenza in Germania.

Lo stretto legame che ci unisce è emerso da ultimo durante la pandemia – con tangibili testimonianze di sostegno per le aree più colpite come nel caso dei 44 pazienti lombardi curati nelle cliniche tedesche.

Vogliamo aumentare la capacità di agire dell’UE in politica estera. Per questo ci adoperiamo per una sovranità strategica europea, a partire da una politica estera e di sicurezza veramente comune fino alla sovranità digitale affinché l’UE possa contribuire efficacemente a plasmare un ordine multilaterale basato sulle regole e promuovere i nostri comuni valori europei. Un esempio di impegno europeo è il Processo di Berlino sulla Libia, che abbiamo lanciato insieme e che ora, a un anno dalla Conferenza di Berlino, sta dando frutti tangibili.

Ci troviamo nel cuore di in una nuova fase dell’integrazione europea di mutua solidarietà e responsabilità. Tra pochi giorni terminerà la presidenza tedesca del Consiglio dell’UE: Con l o storico accordo sul pacchetto Next Generation EU con un volume di 750 miliardi di Euro e sul quadro finanziario pluriennale di un totale di 1.800 miliardi di euro, abbiamo dimostrato che l’Europa sa rispondere con forza a sfide inedite e compiere al contempo ulteriori passi verso l’integrazione. Questo slancio positivo dovrà ora essere portato avanti nel prossimo decennio concentrandoci su settori orientati al futuro, come la protezione del clima e la digitalizzazione. Esempi sono progetti innovativi congiunti come l’infrastruttura europea per i servizi cloud Gaia X o la cooperazione rafforzata nelle nuove forme di produzione energetica come l’idrogeno verde. Affrontando insieme in uno spirito di solidarietà il fenomeno migratorio riusciremo a gestire in maniera efficace anche questa sfida epocale per l’UE.

Quanto detto vale anche per il coordinamento europeo in tema di Covid-19. La solidarietà europea comune sullo sfondo della pandemia, fenomeno che sta mettendo i nostri due Paesi di fronte a grandi sfide, è stata riaffermata dal Presidente Mattarella e dal Presidente Federale Steinmeier in occasione del loro incontro tenutosi lo scorso settembre a Milano. „Bisogna superare gli interessi nazionali.” Nello spirito di queste parole di de Gasperi Italia e Germania hanno la responsabilità per promuovere un’Europa unita, innovativa e solidale all’interno e forte all’estero. Un’Europa che protegga la libertà e rappresenti i propri valori e interessi nel mondo. C’è più bisogno che mai di un Europa del genere.