Si è svolta oggi in Ambasciata la presentazione del programma della Stagione 2022-2023 del Teatro alla Scala – che si aprirà il prossimo 7 dicembre con Boris Godunov di Modest Musorgskij sotto la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Kasper Holten – e dei principali progetti che impegneranno il Teatro milanese nei prossimi anni.
Ospite dell’Ambasciatore Armando Varricchio, il Sovrintendente Dominique Meyer ha illustrato i programmi delle Stagioni di Opera, Balletto e Concerti e i molti progetti per i ragazzi e per le famiglie. Meyer ha anche fatto il punto sui grandi progetti, come la costruzione del nuovo edificio per le sale prova e gli uffici in via Verdi e la futura costruzione di una cittadella della musica in cui concentrare i laboratori e i magazzini nell’area di Rubattino, nel quartiere Lambrate.
Negli ultimi mesi la Scala ha visto una netta ripresa della partecipazione da parte del pubblico internazionale, di cui gli spettatori tedeschi sono parte importante. Nel corso dell’incontro si è dedicata particolare attenzione ai progetti e alle offerte dedicate a questi interlocutori, come il progetto Weekend che permette di prenotare insieme ai biglietti per il teatro quelli per alcuni musei milanesi. Il Sovrintendente Meyer ha quindi offerto alcune anticipazioni sulla piattaforma che dai primi mesi del 2023 trasmetterà in live streaming una selezione di spettacoli del Teatro, aprendo per la Scala una platea virtuale globale.
Nel suo intervento in apertura, l’Ambasciatore Varricchio ha evocato la forza anche simbolica esercitata dal Teatro alla Scala nel mondo. Una forza che esprime e pubblicizza l’eccellenza italiana nell’esecuzione artistica, nelle scenografie e nei costumi, ma anche nella tecnologia e nel management. In questo senso, la Scala veicola un inequivocabile segnale di energia e vitalità sull’identità italiana in generale e della città di Milano in particolare, di cui il Teatro è da sempre un imprescindibile punto di riferimento. L’Ambasciata – che più di recente ad ottobre 2021 ha ospitato l’esecuzione di un quartetto d’archi dell’Accademia del Teatro in onore del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Presidente federale tedesco, Frank-Walter Steinmeier – contribuisce con entusiasmo alla promozione di questo messaggio, che trova in Germania e a Berlino in particolare uno straordinario e fecondo livello di interesse.
“La Germania è una patria della musica” – ha quindi commentato Dominique Meyer – “Alla sua immensa tradizione corrisponde un pubblico pieno di interesse e di entusiasmo che oltre a frequentare i teatri e le sale da concerto più vicine viaggia, si sposta, cerca nuove occasioni di ascolto anche oltre i confini. Alla Scala il pubblico tedesco è stato tra i primi a tornare dopo la pausa imposta dalla pandemia mostrando tutto il suo affetto per il nostro Teatro. Per questo ringrazio l’Ambasciatore Verricchio per questa opportunità di incontrare la stampa e tanti amici di Berlino e raccontare la nostra attività artistica e le opportunità che abbiamo pensato per gli spettatori che non vivono nella nostra città”.
La presentazione è stato arricchita da un momento musicale con il mezzosoprano Anna-Doris Capitelli, che ha interpretato “Non so più cosa son cosa faccio” da Le nozze di Figaro e “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia. Brillante allieva dell’Accademia, l’artista ha già debuttato alla Scala come Gretel in Hänsel und Gretel di Humperdinck ed è stata poi Rosina nel Barbiere di Siviglia, Tisbe ne La Cenerentola, Dryade in Ariadne auf Naxos e Ida nella Fledermaus, mentre nella prossima Stagione sarà Marcellina nelle Nozze di Figaro e Garzone in Rusalka.