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26.01.2023: Giorno della Memoria: “C’era una volta il ghetto… Itinerari musicali ebraici nell’Isola della Rugiada Divina”

© Dario-Jacopo Laganà
© Dario-Jacopo Laganà

L’Ambasciata ha ospitato questa sera, per omaggiare la ricorrenza del Giorno della Memoria, l’evento “C’era una volta il ghetto… itinerari musicali ebraici nell’isola della rugiada divina”. Il titolo rimanda all’ebraico “I-tal-yah” o “isola della rugiada divina”, nome dato nell’antichità dagli Ebrei alla penisola italica.

Nel corso della serata si è esibita la cantante, compositrice, psicanalista ed etnomusicologa Miriam Meghnagi, nata a Tripoli da una famiglia di origine sefardita e affermatasi a livello internazionale tra massimi interpreti della tradizione musicale ebraica. Attraverso un viaggio nei canti della tradizione ebraica Meghnagi – accompagnata dal pianista e compositore Alessandro Gwis – ha ripercorso la secolare storia della comunità ebraica in Italia, offrendo un ritratto musicale di città come Venezia e Roma, dove per secoli le comunità ebraiche hanno vissuto tra integrazione e confinamento: il “ghetto”, luogo nato per isolare e per dividere, nasce nel Cinquecento proprio a Venezia. L’esibizione è stata accompagnata anche dall’intervento divulgativo del Prof. Giulio Busi, docente ordinario di giudaistica e direttore dell’Istituto di studi ebraici presso la Freie Universität di Berlino.

Il percorso tra musica e parole ha quindi trasformato, in un’ideale cambio di prospettiva, ruolo e percezione dei ghetti che, da luoghi di isolamento, sono diventati al giorno d’oggi cuore pulsante di molte città. Ricorrendo all’uso di diverse lingue e tradizioni musicali, si è restituita un’immagine della vitalità, passata e presente, della cultura ebraica in Italia.

“Celebrare la cultura ebraica italiana in occasione della Giornata che ricorda lo sterminio perpetrato nel secolo scorso è anche un modo per celebrare il fallimento di quel progetto, messo su carta a pochi chilometri da questo palazzo”, così l’Ambasciatore Armando Varricchio nel discorso di apertura. L’Ambasciatore ha sottolineato quindi l’imprescindibile contributo dato alla cultura italiana e tedesca dalla civiltà ebraica: “È impossibile pensare alla cultura italiana senza l’apporto che numerosissimi intellettuali, scienziati, artisti ed economisti di religione ebraica le hanno dato nel corso dei secoli. Lo stesso vale anche per la Germania”.

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